Futuro della lingua

Futuro

Quale futuro potrà avere la Lingua Siciliana ? Sarà destinata all’estinzione, continuerà a “vivacchiare” da dialetto o vivrà una fase di rinascita ?
Ormai affezionati a “domande senza risposta”, ci siamo chiesti pure questo …
Quali sono le prospettive future per il Siciliano ?

Attuale stato di salute

Una certa importante influenza, anche se mai completamente determinante, sulle prospettive di vita e di sviluppo di una lingua è data dal suo attuale stato di salute.

Nel Libro Rosso dell’UNESCO, relativo alle lingue del mondo in pericolo, nella sezione dedicata al continente europeo sono state stilate 6 categorie:

I – Lingue estinte, tranne quelle antiche

II – Lingue quasi estinte con al massimo decine di parlanti, tutti anziani

III – Lingue seriamente in pericolo con un numero ancora discreto di parlanti ma praticamente senza bambini fra loro

IV – Lingue in pericolo con, tra i parlanti, alcuni bambini, almeno in parte della loro gamma, ma con tendenza decrescente

V – Lingue potenzialmente in pericolo con tantissimi parlanti bambini ma senza uno “status” di lingua ufficiale o di prestigio

VI – Lingue non in pericolo con una trasmissione sicura della lingua alle nuove generazioni

La VI e ultima categoria, in un primo momento, non era stata considerata; infatti comprende tutte le lingue “non in pericolo”.

Per quanto possa sembrare strano, al Siciliano è toccato il “privilegio” di far parte proprio della VI categoria, in compagnia dell’Italiano, dell’Inglese, del Francese, dello Spagnolo e di tutte le latre lingue “nazionali” e, tra i “dialetti” italiani, del Veneto e dell’Italiano Meridionale. Il Lombardo, il Piemontese, il Ligure, l’Emiliano, il Corso sono classificati, invece, lingue da gruppo V e i dialetti sardi, il Basco e il Gaelico Irlandese (queste ultime due, lingue ufficiali statali) addirittura da gruppo IV.

(………)

Insegnamento nelle scuole

Nonostante il Siciliano sia riuscito a sopravvivere con grande vigore per secoli e secoli pur non essendo lingua ufficiale di stato, l’evoluzione dei mezzi di comunicazione e la conseguente “italianizzazione” culturale dell’isola, a lungo termine, dovrebbero comportare un progressivo abbandono dell’uso di tale idioma.

L’unica possibilità di interrompere tale deprecabile processo è legata all’ufficializzazione della Lingua Siciliana e al suo insegnamento nelle scuole.

Se il percorso del processo di riconoscimento, da parte delle istituzioni, del Siciliano come lingua ufficiale sembra lungo e irto di difficoltà, l’insegnamento nelle scuole appare una prospettiva realizzabile a più breve termine.

In effetti già attualmente esiste una certa forma di insegnamento del Siciliano nelle scuole.

Nel 1981 l’Assemblea Regionale Siciliana legiferò in materia di “Provvedimenti intesi a favorire lo studio del dialetto siciliano e delle lingue delle minoranze etniche delle scuole dell’Isola” istituendo la legge regionale n° 85 (6.5.1981). Per dare attuazione a questa legge, nel triennio 1981-1983 vennero stanziate delle somme di denaro con le quali furono retribuiti quegli insegnanti che avevano organizzato i corsi di aggiornamento in materia e quelli che avevano effettuato attività integrative di insegnamento del dialetto a scuola.
Nonostante il chiaro successo dell’iniziativa, accolta molto favorevolmente sia da parte del corpo insegnante che dagli alunni, successivamente la Regione Sicilia non stanziò più alcuna somma per l’attuazione di tale legge.

ALTRI ARTICOLI

CONDIVIDILO