Un tributo a una grande artista.
E una breve carrellata delle sfumature, delle emozioni, delle sorprese, delle differenze, delle bellezze, dei toni acuti e di quelli bassi che – proprio come la voce di Giuni –
il mondo può offrire a chi lo frequenta, lo apprezza e lo rispetta.
Battiato, omaggio a Giuni Russo “I discografici non la capirono”
L’attacco all’industria musicale: “In Italia se non bissi il successo di un’estate non vali più. La qualità non conta”
di GAIA GIULIANI
GIUSEPPA Romeo l’ha conosciuta 26 anni fa, quando lei aveva deciso di abbandonare la carriera da solista per entrare nel coro del teatro Massimo di Palermo. In una sala d’incisione, per quell’ultimo provino strappato con fatica alle sue cinque ottave dalla compagna perché lei, di cantare ancora da sola, non voleva più saperne. Anche se a 15 anni aveva già vinto Castrocaro, nel suo carnet di cantante c’erano due partecipazioni a Sanremo. Era già Giuni Russo, nel dimenticatoio i Giusy e Junie degli esordi. “Mi colpì la sua voce straordinaria, la vitalità con cui cantava, la sua potenza vocale che andava di pari passo con la sensibilità musicale” ricorda Franco Battiato, mentore dell’artista siciliana dalla strabiliante estensione vocale, dal talento unico e osteggiato, uccisa da un tumore nel 2004. “Un binomio difficile perché quando hai una voce potente di solito sei anche un po’ grossolano. Ma lei era in grado di unire le nuances più raffinate”.
Due anni dopo la sua scomparsa le ha tributato un omaggio canoro insieme ad altri musicisti in Unusual (edizioni Radio Fandango), un cofanetto con alcune tra le sue melodie più famose dove Giuni duetta post mortem con Caparezza in una riedizione di Una vipera sarò, con Toni Childs in Morirò d’amore, la canzone con cui partecipò a Sanremo l’anno prima che si spegnesse, i capelli a zero per la chemioterapia. Mentre l’inedito Illusione è cantato dall’onorevole Vladimir Luxuria, e American man, altro pezzo rimasto nel cassetto, vibra con la sua voce, la stessa che la cantante usò per impedirne la pubblicazione in polemica col direttore artistico dell’epoca.
“Ad un certo punto fui costretto a fare da intermediario tra lei e i discografici”, racconta Battiato. Le faceva da tramite per calmare le acque, sedare i conflitti. “Giuni si lamentava spesso, non sopportava gli errori dei produttori, era insofferente verso ogni piccolo cambiamento, ritardo”. Franco Battiato, l’amico a cui la univa il collante della sicilianità, fu uno dei pochi con cui non entrò mai in contrasto. “Mi rispettava troppo. Era una donna che non accettava compromessi, con una severità esistenziale impressionante. Aveva sempre il timore di essere fraintesa”. E questo le causò parecchi problemi con le etichette musicali tanto da doversi dedicare per molti anni solo ai concerti live.
Ma non fu solo il carattere “difficile”: “In Italia la musica di qualità è considerata come un attentato alla discografia, e questo vale anche per quello che faccio io. Se non bissi il successo di un’estate non funzioni più”. Con le etichette che fanno marcia indietro, e tanti saluti.
Difficile la vita per una musicista di confine come Giuni Russo, come per lui. Il paragone lo fa sorridere: “No, io sono un fenomeno più commerciale di quello che è stata Giuni. Però, se dovessi rimanere senza dischi, senza pubblico, non me ne importerebbe niente. Vendere 500 mila copie è importante solo sotto il punto di vista economico. Non ci riesco? E chi se ne frega!”.
L’essenziale è la musica, quella dei pomeriggi passati a casa sua con Giuni al piano, Maria Antonietta Sisini, compagna della cantante, alla chitarra, a comporre testi e musica delle canzoni. Unusual è il frutto di un anno di lavoro della Sisini. Si conobbero che avevano quindici anni, subito dopo Castrocaro. La madre accolse il giovane soprano nella loro casa di Milano allevandola fino alla maturità, la Sicilia dei genitori di Giuseppa era troppo lontana per mandare avanti la carriera. Lì si sono innamorate, restando insieme per 36 anni. Componendo a quattro mani quasi tutte le sue canzoni.
La rabbia contro le case discografiche che resero “la vita difficile” alla sua compagna è ancora viva, soprattutto contro “Caterina Caselli, la sua produttrice degli anni ’80 che le abbassò le serrande in faccia” dopo il successo di Un’estate al mare. “Esigevano un trionfo dopo l’altro, con lei che ripeteva che era impossibile, che cercava la sperimentazione musicale”. Oggi alcune delle loro canzoni sono di nuovo in classifica, una piccola rivincita che però vale molto.
(11 ottobre 2006)
Giuni Russo
Biografia
Le origini e la vittoria a Castrocaro
Il 7 settembre 1951, Giuseppa Romeo nacque a Palermo. Il padre Pietro Romeo registrò la nascita della figlia tre giorni dopo, il 10 settembre 1951.
Figlia d’arte, cresciuta in una famiglia in cui la lirica era molto apprezzata (sua madre era una soprano naturale), iniziò fin da giovanissima a coltivare l’attitudine al canto e alla composizione.
Mosse i primi passi nel mondo della musica già dall’età di 13 anni, quando si esibì presso il “Palchetto della Musica” davanti al Teatro Politeama.
Nel 1967, vinse, insieme a Elio Gandolfi, il Festival di Castrocaro interpretando A chi, successo lanciato da Fausto Leali nello stesso anno[1].
Da Sanremo alle prime incisioni
Il successo di Castrocaro, le aprì le porte per il Festival di Sanremo 1968, cui partecipò con il nome di Giusy Romeo con il brano No amore, scritto da Vito Pallavicini ed Enrico Intra. Il brano, che non giunse in finale, venne interpretato insieme al cantante-chitarrista francese Sacha Distel.
Il nuovo 45 giri, che aveva come retro Amerai, non ebbe il successo dei due brani successivi pubblicati lo stesso anno, ossia L’onda scritto da Vito Pallavicini su musica di Al Bano, con cui prende parte il 19 settembre al Festivalbar, al Cantagiro 1968 e ad Un disco per l’estate, e I primi minuti.
Finita la collaborazione con la Columbia, incide tre provini presso la nuova etichetta discografica Arcobaleno, di Cesare Ruggiero, che dovevano concorrere alla stesura di un futuro album, che però non vide mai l’uscita, visto lo scarso successo commerciale ottenuto fino ad allora.
Presso la Teche RAI, esistono depositati e incisi su 45 giri, con numero di catalogo (ARC-2073 e ARC-NP-2074) questi tre provini, del 1969. I brani sono Eravamo bambini (Specchia-De Paola-Chiaravalle), Estate mia (Bornice-De Paola-Chiaravalle), e Passione (Zanin-Chiaravalle). I brani vennero eseguiti dalla giovane Giusy, con la partecipazione di un coretto, e diretti da Franco Chiaravalle.
Nel 1969 si trasferirà a Milano, che diverrà la sua città di adozione. Incontra la musicista Maria Antonietta Sisini, che per ben 36 anni dividerà con lei le gioie e i dolori in una felice e rara comunione di vita e Arte.
Il 18 luglio 1970, Giusy partecipa con alcuni suoi brani, al “Festival Palermo Pop 70”, tenutosi alla Favorita di Palermo (dal 17 al 19 luglio), davanti ad un pubblico di oltre ottantamila spettatori.
La lunga gavetta e i primi successi
Nel 1972 partecipa ai cori, con il duo La Metamorfosi (le sorelle Rosanna e Flavia Baldassari), dell’album Ys del gruppo progressive Il Balletto di Bronzo.
Sempre nello stesso anno, Giusy, insieme a Gianni Leone e Gianchi Stinga, componenti de il Balletto di Bronzo, partecipa ai cori dell’album I mali del secolo di Adriano Celentano.
Sulla fine del 1974, la divisione italiana dell’etichetta discografica tedesca BASF, le propone di firmare un contratto discografico, e così nascerà “Junie Russo”, un nuovo nome d’arte, nel tentativo di lanciarla come cantante italo-americana, e farne dimenticare gli esordi come “Giusy Romeo”.
L’anno successivo esce come anteprima il singolo Milk of Paradise, seguito dalla pubblicazione dell’album Love Is a Woman. L’album, interamente in lingua inglese, è il primo della carriera artistica di “Junie”. Alla realizzazione del disco partecipa, non accreditato per l’usanza dell’epoca, il trombettista jazz Enrico Rava con il jazzista e bassista afro-americano Michael Logan, lo scrittore Dino Cafaro, la scrittrice e paroliera Donata Giachini, il musicista Alessandro Stragliati, ed infine il pianista Giorgio Sabelli, sotto lo pseudonimo di Cabildo. Tra i brani estratti per la promozione del disco viene scelto anche Carol, che Junie presenta, per la prima volta, nella trasmissione Adesso musica. Carol è dedicata a un’amica di Giuni e di Maria Antonietta, morta a causa della droga.
Alla fine dello stesso anno, escono altri due singoli, Everything Is Gonna Be Alright, una celebre cover di We’re doing fine di Dee Dee Warwick e di Everything’s gonna be alright di P.P. Arnold, ed il singolo In trappola, che segna il ritorno alla lingua madre italiana, e l’inizio della collaborazione con Cristiano Malgioglio, incidendolo per la piccola etichetta Ghibli, dopo che l’esperienza con la BASF si era conclusa.
Nel 1976, la Durium, storica etichetta discografica, della quale faceva parte anche Cristiano Malgioglio, le offre un contratto discografico. Esce un 45 giri, che Giuni e Maria Antonietta firmano, ancora con Cristiano Malgioglio, dal titolo Mai. Il brano ottiene un buon successo radiofonico nazionale, e fa notare Junie al pubblico e alla critica.
Nel 1977 interpreta il brano inedito, scritto dalla stessa Junie, Everybody, c
he diviene la sigla del Cantagiro. Sempre nello stesso anno, partecipa ad alcune tappe del Cantagiro, dove presenta Mai, riscuotendo un buon successo. È l’ultima emissione discografica con il nome di “Junie” Russo. Successivamente verrà italianizzata la grafia del nome per evitare eventuali storpiature nella pronuncia.
Sulla fine del 1978 Giuni, terminato il rapporto con la Durium, torna sul mercato discografico con il singolo Soli noi, per l’ etichetta della WEA, Elektra, con la collaborazione, sempre, di Malgioglio. Il 45 giri, viene distribuito, anche sul mercato estero, come Francia e Portogallo. In Italia, raggiunge un buon successo di vendite, ma in Francia, viene particolarmente apprezzato, dal pubblico e dalla critica. Soli noi viene promosso in diverse trasmissioni televisive, tra cui 10 Hertz, in onda su Rai Uno e condotta da Gianni Morandi e da Carla Maria Orsi Carbone, mentre entrambi i brani del singolo, Soli noi e La chiave, alla trasmissione Il Bingoo, in onda su Antennatre e condotta da Renzo Villa.
Il 21 settembre 1978, partecipa con Soli noi, alla serata finale della gara musicale Free Show Estate ’78.
L’anno successivo, Giuni scrive il brano American man, e con l’appoggio del chitarrista Alberto Radius, lo sottopone al direttore artistico della CGD, Alfredo Cerruti, il quale sembra apprezzare la voce della Russo, ma non si decide a metterla sotto contratto.
Tra il 1979 ed il 1980 insieme a Maria Antonietta Sisini, iniziano una breve collaborazione con il cantante Filipponio, per il quale, musicheranno i brani Che presuntuoso questo cuore e Non è un’ora (1979), mentre Teatro a dieci lire e Partire oltre amore (1980), vennero musicati solo da Maria Antonietta, ed in quest’ultimo, Giuni compare solo come vocalist. Nel 1980, Cristiano Malgioglio, propone a Giuni e Maria Antonietta di comporre un brano per Amanda Lear. Giuni e Maria Antonietta, scriveranno la musica, mentre Malgioglio, scriverà il testo del brano Ho fatto l’amore con me. Sarà l’ultima collaborazione con Cristiano Malgioglio, iniziata nel 1975.
L’incontro decisivo con Battiato
Artefice dell’incontro con Franco Battiato è Alberto Radius. Nasce, oltre ad una grande amicizia destinata a durare nel tempo, un team di lavoro creativo ed affiatato, che porta alla realizzazione di tre brani cuciti addosso alle capacità vocali e interpretative di Giuni (Una vipera sarò, Crisi metropolitana e L’addio), confluiti nello straordinario LP Energie, prodotto da Angelo Carrara, così come i due album successivi.
È il 1981, e i tre provini vengono sottoposti ai dirigenti della CGD, che la apprezzano al punto di proporle un contratto quinquennale. Giuni firma e s’impegna per l’incisione di cinque album.
In quel periodo, alla CGD sono tutti entusiasti della sua voce: è pronto l’LP Energie, probabilmente il lavoro che rappresenta al meglio le sue qualità artistiche e che rimarrà un assoluto riferimento per il resto della sua attività: è un album davvero all’avanguardia per il panorama musicale italiano e non solo, all’insegna della pura sperimentazione, caratterizzato da un utilizzo della voce totalmente “rivoluzionario”, spesso strabiliante e da arrangiamenti piuttosto innovativi curati da Battiato.
Con Franco Battiato, Giusto Pio, Alberto Radius e Maria Antonietta Sisini, Giuni Russo trova, dunque, la dimensione artistica a lei più congeniale.
Il 3, il 10 e il 17 gennaio 1982, per tre domeniche consecutive, partecipa alla manifestazione musicale Domenica musica – Dietro il disco con altri artisti come Franco Battiato, Gianni Morandi e tanti altri ancora, organizzata dalla It e dalla RCA, presso il Teatro Tenda di Piazza Mancini a Roma.
Un’estate al mare e il grande successo
A metà del 1982 le viene proposto un brano, non privo di poetica e originalità, intitolato Un’estate al mare, firmato ancora da Franco Battiato. Sul finale dell’esecuzione la cantante imita anche il verso dei gabbiani con l’emissione di note particolarmente acute, dando prova della sua notevole estensione vocale.
Il 45 giri Un’estate al mare raggiunge i vertici delle classifiche italiane, stazionandovi per oltre otto mesi. Il brano viene presentato al Festivalbar, vincendo la sezione Festivalbar Disco Verde, ottenendo il Disco d’oro per le vendite. Sempre nello stesso anno la Russo vince, come rivelazione dell’anno, il popolare referendum Vota la voce indetto da Tv Sorrisi e Canzoni.
Nelle intenzioni dell’artista, Un’estate al mare avrebbe dovuto essere solamente una parentesi commerciale, per poi ritornare alla sperimentazione di Energie (1981), ma la Russo viene imprigionata nel cliché delle hit estive a tematica balneare, soprattutto a causa delle direttive artistiche della sua etichetta discografica.
Alla fine dell’anno viene pubblicato un altro singolo firmato da Battiato, Good Good Bye e l’artista dichiara di aver preparato l’album Vox, che esce nel 1983. I brani sono stati scritti dalla stessa Giuni Russo con Maria Antonietta Sisini, Francesco Messina, Franco Battiato e Giusto Pio. L’album viene pubblicato malgrado il dissenso di Caterina Caselli, che avrebbe voluto un prodotto più commerciale per sfruttare la grande popolarità ottenuta l’anno precedente[senza fonte]. Ad ogni modo la Russo viene incontro alle esigenze della CGD, partecipando al Festivalbar con Sere d’agosto. Nel disco sono da citare anche Abbronzate dai miraggi (anch’essa utilizzata per la promozione) e le raffinate Buenos Aires e L’oracolo di Delfi.
Nel 1984 Giuni Russo avrebbe dovuto partecipare al Festival di Sanremo, ma la CGD annulla in extremis la sua candidatura per seguire il ritorno sulle scene di Patty Pravo, da poco sotto contratto.
L’album Mediterranea, uscito in primavera inoltrata, mette in luce un’artista in continua evoluzione, tesa a coniugare con intelligenza e visione artistica, cantabilità a sperimentalismo, sia vocale sia strumentale. Giuni Russo vorrebbe che a trainare il disco fosse l’omonimo brano Mediterranea, ma la Caselli preferisce promuovere la più frivola Limonata cha cha cha come lato A del nuovo 45 giri. La Russo non può che accettare tale direttiva, senza però nascondere la sua assoluta contrarietà[senza fonte].
Nell’estate del 1984 partecipa al Festivalbar presentando alcuni dei brani dall’album più recente, tra cui Mediterranea, Limonata cha cha cha, e Demenzial Song, una delle canzoni di maggior impatto tra quelle del 33 giri.
Il 10 settembre, realizza un concerto live, per promuovere l’album Mediterranea, al varietà tv Effetto concerto, nello Studio 1, in diretta su Antennatre, presentato da Daniele Piombi e Pamela Prati, con la regia di Enzo Gatta. Il concerto, venne pubblicato all’interno del cofanetto Mediterranea Tour, pubblicato il 10 settembre del 2005.
La rottura con la CGD e il successo di Alghero
Nel 1985 Giuni e l’amica Maria Antonietta Sisini scrivono il nuovo album, ma a causa delle tensioni accumulate negli ultimi periodi, la CGD non sembra particolarmente interessata al progetto[2]. Pertanto, la pubblicazione del nuovo LP viene collocata intorno alla metà di luglio, in un periodo nel quale sarebbe stato estremamente più difficile lanciarlo, dal momento che soltanto poche settimane più tardi avrebbe avu
to inizio il mercato autunnale con nuove uscite. Dopo l’ennesima delusione la Russo decide, dunque, di chiedere alla CGD una liberatoria di comune accordo tra le parti, affinché possa cambiare etichetta, in quanto i suoi discografici non credono più nel suo lavoro, ostacolandone l’evoluzione artistica.
Il 20 novembre 1985, viene invitata come ospite d’onore al primo gala italiano di beneficenza per la lotta all’AIDS, AID FOR AIDS ideato da Felix Cossolo, presso il Teatro Ciak di Milano. Alla serata di beneficenza, parteciparono tra l’altro: Loredana Bertè, i Righeira, Walter Chiari, Bruno Lauzi, Eva Robin’s, Natalia Aspesi, Luigi Ciotti, Paolo Hutter, Andrea Occhipinti, Barbara Alberti, Aldo Busi, Edith Peters, il mondo della moda italiana, gli attori Luca Barbareschi ed Emilio Bonucci, il sindaco di Milano, Carlo Tognoli e altre importanti cariche politiche[3]
L’unica casa discografica disposta a metterla sotto contratto è la Bubble Record: ma si tratta pur sempre di un’etichetta minore, per lo più specializzata nella pubblicazione di classici antichi, che non può più assicurare a Giuni Russo la distribuzione e la visibilità di un grosso marchio come la CGD. Ma proprio per questo motivo la Bubble Record è fuori dai giochi di potere, dunque libera di trattare qualsiasi artista.
Nel 1986 viene finalmente pubblicato l’album Giuni, registrato l’anno precedente e “congelato” a causa delle suddette questioni discografiche. L’album contiene il successo Alghero, uscito anche come 45 giri, con cui Giuni partecipa con straordinario successo al Festivalbar.
Il 10 settembre 1986 partecipa, con Alghero, al grande concerto dei big della musica leggera italiana, indetto dalla kermesse canora Vota la voce, in occasione della consegna dei “Telegatti”.
Nel 1987 esce per la Bubble Record il 45 giri Ragazzi al luna park, anteprima di un secondo LP, intitolato Album, che contiene la frenetica Adrenalina, cantata in coppia con Donatella Rettore: la cantautrice veneta, dopo qualche esitazione, accetta di duettare in questo brano, particolarmente adatto alla sua personalità artistica. Adrenalina rappresenta il primo duetto nella carriera di entrambe. Il brano, presentato alla manifestazione Un disco per l’estate a Saint-Vincent, esce anche su disco mix.
La svolta artistica e spirituale
Nel 1988 arriva un brusco e repentino cambio di rotta, che anticipa di un decennio la “musica di confine”, innovativa e, assolutamente sconosciuta nel panorama musicale italiano, con il rischioso album A casa di Ida Rubinstein. Il titolo è ispirato al nome di Ida Rubinstein, attrice e ballerina. Un disco fusion di contaminazione fra lirica, pop elegante e jazz, incentrato sull’interpretazione di arie da camera e romanze di autori quali Bellini, Donizetti, Verdi e dettato dalla sua passione per la lirica[4]. Giuni Russo è, in questo campo, l’antesignana più naturale, l’anticipatrice, colei che apre una strada che diverrà popolare soltanto negli anni ’90 con altri artisti di confine.
Nel 1989 la Bubble Record di Carlo Bixio, pubblica la raccolta I successi di Giuni Russo, che comprende alcuni brani tratti dai due precedenti album Giuni (1986) ed Album (1987).
Il 1990 si apre con la ristampa da parte della Compagnia Generale del Disco del singolo, su CD, Un’estate al mare, accompagnato, sul lato B, dal brano Una vipera sarò.
Il 1º aprile 1990, è ospite insieme a Mango, e a Sarah Jane Morris, in una serata nella storica discoteca milanese del “City Square”[5].
Sempre, nello stesso anno, la predetta etichetta discografica, mette sul mercato una raccolta di brani Le più belle canzoni contenente, tra l’altro alcuni dei suoi successi degli anni ottanta, negando, però, le royalties alla Russo, nonostante, a tutt’oggi, il disco ha sempre venduto ottimamente.
Il 21 dicembre 1990, è tra gli invitati di uno spettacolo musicale, unitamente a Marina Occhiena, per i militari dell’11º Reggimento fanteria “Casale”, di Casale Monferrato[6].
Portata verso le contaminazioni musicali rivolte prevalentemente all’avanguardia, nel 1992 dà così vita alla World music di foggia arabeggiante di Amala, che segna il ritorno alla Warner Music Group, acquirente della CGD, e che si tratta di un album contenente due soli inediti: l’omonimo brano e Alla spiaggia dell’amore, dedicato ad una spiaggia a forma di cuore, sita a Portobello di Aglientu, in Sardegna.
Sempre nello stesso anno, Giuni interpreta un intenso brano inedito, con soli vocalizzi, Black image, scritto da Enrico Riccardi, per la colonna sonora della serie televisiva Extralarge con Bud Spencer.
Nel 1994 ritorna sulle scene musicali, e alla ribalta, cimentandosi col canto-cabaret ispirato a Ettore Petrolini con l’album Se fossi più simpatica sarei meno antipatica[7]. Questa apertura la porta ad allargare la collaborazione con scrittori e poeti, anche attraverso lo studio di testi sacri antichi, soprattutto le opere di San Giovanni della Croce e Santa Teresa d’Avila. Fra le migliori canzoni La sua figura, un canto d’amore tratto dai testi di San Giovanni della Croce, esclusa dal Festival di Sanremo 1994 dopo aver passato tutte le selezioni[8]. Per la promozione del disco, fu ideato un tour radiofonico, attraverso i più importanti network radiofonici italiani.
Sempre nello stesso anno, partecipa al Premio Tenco, dove propone il brano Ciao amore, privato di un “ciao”, arrangiato da Franco Battiato, come personale omaggio a Luigi Tenco[9].
Il 1995, vede la sua seconda partecipazione consecutiva al Premio Tenco dove proporrà i brani Malinconia (Ninfa gentile), Il sole di Austerlitz, La sua figura ed un intenso ed emozionante duetto con il cantante portoghese, Sergio Godinho, nella sua La barca degli amanti[10].
A metà dello stesso anno, viene pubblicato come 12″, per la IT-WHY, il singolo Un’estate al mare, in tre differenti versioni remix.
Il 22 giugno 1996, partecipa al varietà televisivo Il boom, dedicato agli anni cinquanta, in onda su Canale 5 e condotto da Teo Teocoli, Gene Gnocchi, Simona Ventura e Stefania Orlando, dove interpreta Johnny Guitar del 1954, di Peggy Lee.
Il 23, il 24 ed il 25 maggio 1997, partecipa alla trasmissione canora napoletana Viva Napoli, in onda su Rete 4 e condotta da Mike Bongiorno e Loretta Goggi, dove interpreta il brano Maruzzella di Renato Carosone ed una romanza di Gaetano Donizetti, nel repertorio di Giuni già dal 1988, Me voglio fa’ ‘na casa[11].
Il 19 luglio 1997, viene invitata come ospite, all’inaugurazione e manifestazione, a Roma, dal sindaco Francesco Rutelli, sulla valorizzazione e ampliamento, degli scavi archeologici dei Fori Imperiali, insieme ad altri artisti come gli Avion Travel, Cristiano De Andrè, Josè Carreras, e tanti altri[12].
Estate 1997, viene alla luce, dopo due anni di assenza dal mercato discografico, il CD singolo contenente Gabbiano e Fonti mobili, anteprima dell’album Gelsomini d’Arabia, che per problemi di vedute con il direttore artistico, della NAR International, non vedrà mai l’uscita. Il ritornello del brano Fonti mobili, è una frase tratta dal libro Vedute sul mondo reale, di Georges Ivanovič Gurdjieff.
Sempre nel 1997, il produttore Ezio Trapani, cugino del regista Enzo Trapani, le propone di recitare in Verba Tango, spettacolo di musica contemporanea e poesia nel quale canta i versi di Borges insieme al celebre attore teatrale Giorgio Albertazzi, presso la Chiesa di Santa Maria dello Spasimo di Palermo, nel quartiere marittimo della “Kalsa”.[13].
Il 27 novembre 1998 festeggia i suoi trent’anni di carriera, pubblicando il suo primo album “live” dal titolo autobiografico Voce prigioniera che conteneva brani dell’album del 1988, A casa di Ida Rubinstein più altri brani dal vivo[14].. Sul retro del disco è presente una dedica di Giuni all’amica Maria Antonietta Sisini.
A metà 2000, viene pubblicato come CD e 12″, per la Extrarecord, il singolo Un’estate al mare, in tre nuove differenti versioni remix, riarrangiate dal gruppo musicale italiano Novecento. Sempre nello stesso anno, escono due raccolte, non ufficiali, dell’artista, ad opera di due differenti etichette discografiche, la “Dv More Records” e la “Mr Music”. Le due raccolte, dallo stesso titolo Il meglio o Il meglio di Giuni Russo, differiscono solo per il fatto che, nella prima versione, ci siano dodici brani, mentre, nella seconda ve ne siano due in più. Tutte le versioni sono state riarrangiate dal gruppo musicale italiano Novecento.
Il 30 giugno 2001, partecipa come ospite, alla trasmissione La notte vola, in onda su Canale 5 e condotta da Lorella Cuccarini, dove, dopo diversi anni, decide di rinterpretare il successo di Un’estate al mare con il nuovo arrangiamento di Lucio Fabbri[15].
L’11 marzo 2002, viene invitata, alla trasmissione Cocktail d’amore, in onda su Rai Uno e condotta da Amanda Lear, dove viene ripercorsa, attraverso vari filmati ed interviste, la lunga carriera artistica di Giuni.
Il 17 aprile 2002, è tra gli ospiti della trasmissione Testarda io, in onda su Rete 4 e condotta da Iva Zanicchi. Anche in questa, viene ripercorsa, attraverso vari filmati, interviste, e brani “live”, tra cui Mediterranea, La sua figura, la sua carriera artistica[16].
Il 23 novembre 2002 pubblica il suo secondo album consecutivo “live”, Signorina Romeo Live, nel quale è evidente la maturità raggiunta dall’artista nell’interpretazione di un repertorio colto e raffinato, ma sempre finalizzato ad un messaggio da trasmettere, mai legato a un puro sfoggio di cultura[17]. Da citare, indubbiamente, La sua figura ed Il carmelo di Echt, brano di Juri Camisasca ispirato alla figura di Edith Stein, la carmelitana trucidata dai nazisti. Nel giro di qualche anno l’album Signorina Romeo Live diviene piuttosto difficile da reperire, molto ricercato dai collezionisti e di cui, secondo il sito ufficiale, ne esistono soltanto un migliaio di copie, acquistate prima del ritiro.
Gli ultimi lavori
Nel 2003, dopo ben 35 anni di assenza, prende parte alla kermesse canora del Festival di Sanremo 2003, con il brano Morirò d’amore, scritto con Maria Antonietta Sisini e Vania Magelli, i violini scritti da Stefano Barzan
, l’arrangiamento di Franco Battiato e di Roberto Colombo. Il brano arrivò 7° nella classifica finale e ricevette il “Premio come Miglior Arrangiamento”. Negli anni sarà inteso come il testamento musicale di Giuni: fra l’altro, la cantante dovette esibirsi sul palcoscenico con una bandana intorno alla testa, segno inequivocabile che aveva perso tutti i capelli a causa dei cicli di chemioterapia a cui si sottoponeva da due anni, per il male incurabile che la aveva colpita.
Il 7 marzo 2003 esce l’omonimo album Morirò d’amore, che ottiene un buon successo di vendite.
Il 4 aprile 2003, sull’onda del suo successo sanremese, l’etichetta NAR pubblica Irradiazioni, una raccolta di brani con un solo inedito: Voce che grida, registrato sul finire degli anni novanta con la NAR, ed altri brani, in versioni riarrangiate, tra cui Gabbiano e Fonti mobili, per la prima volta inclusi in un album. La raccolta sarà definita da Giuni come “non ufficiale”, in quanto il titolo non rientra nei suoi gusti[18].
Il 1º settembre 2003 partecipa alla trasmissione canora Napoli prima e dopo, dove interpreta il brano partenopeo Marechiare. Questa sarà la sua ultima apparizione televisiva.
Il 18 ottobre 2003, la cineteca del Friuli organizza uno spettacolo al Teatro Zancanaro di Sacile, in occasione della presentazione, in anteprima, del film restaurato Napoli che canta nel quale accompagna tutti i 22 brani inclusi nella “suite musicale”, cantando dal vivo davanti ad una vasta platea, formata prevalentemente da estimatori provenienti da tutta Europa e da vari paesi del mondo[19]. Tale evento è stato incluso, con inediti extra, nella versione DVD, uscita, successivamente alla versione CD.
Il 28 novembre 2003, esce il disco Demo De Midi che contiene demo di brani scritti tra gli anni ottanta e gli anni ’80 e rimasti inediti per diverse motivazioni.
Il 2 aprile 2004 pubblica la “suite musicale” di canzoni classiche napoletane, per il film muto omonimo, Napoli che canta girato nel 1926, da Roberto Leone Roberti, padre del regista Sergio Leone, la cui pellicola venne ritrovata negli Stati Uniti, dopo che se ne erano perse per molti anni le tracce, anche per l’ostracismo del regime fascista, che non vedeva di buon occhio uno dei temi trattati, cioè quello dell’emigrazione. Tra i tanti brani partenopei inclusi nella “suite musicale”, compare A cchiù bella, una poesia di Totò musicata da Giuni e da Maria Antonietta Sisini.
La scomparsa
Giuni Russo muore nella notte tra il 13 e il 14 settembre 2004, nella sua dimora milanese, all’età di 53 anni. La cerimonia delle esequie si tiene il 15 settembre, presso il monastero delle Carmelitane Scalze, a Milano. Tra i tanti amici della cantante, prendono parte al suo funerale Bianca Pitzorno, Platinette, Mario Lavezzi, Christian, Ivan Cattaneo, Shel Shapiro, Iva Zanicchi, Franco Simone, Aida Cooper, Alice, Mario Luzzatto Fegiz e Marinella Venegoni. Uno zio di Franco Battiato fa le veci dell’amico fraterno, che si trova all’estero per una tournée; la sera precedente le ha dedicato il concerto[20].
La produzione postuma
Il 29 settembre 2004, pochi giorni dopo la scomparsa prematura di Giuni, la UDP Discopiù pubblica I miei successi, ristampa della seconda edizione della raccolta Il meglio, inclusa tra la discografia “non ufficiale” della Russo.
Il 1º ottobre 2004, la NAR International, detentrice dei diritti editoriali, pubblica Voce che grida, una raccolta, racchiusa in un cofanetto, contenente due CD: la ristampa di Irradiazioni (2003) e di Voce prigioniera (1998).
Il 9 settembre 2005, a cura di Maria Antonietta Sisini, viene pubblicato un cofanetto dal titolo Mediterranea Tour[21] che racchiudeva la ristampa dell’album A casa di Ida Rubinstein (1988) e di un DVD, contenente un concerto live del “Mediterranea Tour” del 10 settembre 1984. Il cofanetto ebbe un grande successo, giungendo in classifica fino al 2º posto, rimandendoci molte settimane.
Il 14 aprile 2006, il Comune di Sorso, ha intitolato alla memoria di Giuni Russo, la Scuola Civica di Musica[22].
Nello stesso anno, il 26 settembre, esce il disco di tributo Unusual[23], curato e prodotto da Maria Antonietta Sisini con la supervisione di Franco Battiato. Un CD e un DVD che raccolgono brani originali del repertorio di Giuni Russo remixati e riarrangiati con la partecipazione di molti artisti italiani e internazionali. Tra gli altri artisti, spiccano lo stesso Battiato, Vladimir Luxuria, che esegue una nuova versione di Illusione, Toni Childs, Caparezza e Lene Lovich. Primo singolo estratto è il rifacimento di Un’estate al mare, canzone scritta da Franco Battiato e Giusto Pio, eseguito dai Megahertz.
Il 14 novembre 2006, Vladimir Luxuria propone il “duetto” virtuale di Illusione, nel programma Markette, in onda su La 7, e condotto da Piero Chiambretti[24].
Il 19 ottobre 2007 esce The Complete Giuni[25], una raccolta antologica in un cofanetto contenente tre CD, prodotta da Maria Antonietta Sisini. È una raccolta che ordina cronologicamente tutti suoi i brani dal 1968 al 2004, da quelli più famosi agli inediti. Notevole la versione in studio inedita de Il Carmelo di Echt risalente al 1990.
Il 16 novembre 2007 esce in DVD un film-documentario per la regia di Franco Battiato e prodotto sempre da Maria Antonietta Sisini. Un ritratto artistico e umano inedito di Giuni Russo attraverso filmati d’archivio che vanno dagli esordi alle ultime apparizioni televisive, con la partecipazione dal vivo di artisti come Alice, Lene Lovich, The MAB e dell’attrice Piera degli Esposti. Giuni si racconta intervistata da Paolo Piccioli. Nel documentario è presente anche una toccante interpretazione dal vivo del brano L’addio, cantato in una trasmissione degli anni ottanta alla presenza di Leonardo Sciascia.
La città di Alghero avrebbe dovuto dedicare il proprio anfiteatro a Giuni Russo[26] secondo un desiderio espresso dal Sindaco stesso nel corso di un incontro con Maria Antonietta Sisini. La notizia era stata anticipata durante la conferenza stampa di presentazione dell’ultimo lavoro discografico dell’artista, The Complete Giuni. Nel 2011 l’anfiteatro è stato invece dedicato al cantautore Ivan Graziani[27]
Il 28 novembre 2008, con etichetta Edel Music, viene rilasciato Cercati in me[28], una nuova raccolta di undici brani, prodotta da Maria Antonietta Sisini, tra i quali compaiono cinque brani inediti, risalenti agli anni novanta e sette brani remixati, tra i quali spicca una suite di tre brani con sonorità multietniche.
Il 7 settembre 2009, edita da Bompiani, esce Giuni Russo. Da un’estate al mare al Carmelo[29], la biografia ufficiale di Giuni Russo, scritta da Bianca Pitzorno e Maria Antonietta Sisini. In allegato, include: un CD con 6 tracce di cui 2 inedite e la ristampa del DVD La Sua Figura. Il 13 settembre 2009, la Biografia è stata presentata al “Festival della Letteratura di Mantova”, presso il Teatro Sociale[30]. Alla presentazione sono intervenuti Bianca Pitzorno e Franco Battiato; quest’ultimo ha curato l’introduzione.
Il 29 marzo 2011, esce A casa di Ida Rubinstein 2011, un cofanetto contenente un CD e un DVD, distribuito dalla Edel Music, con la partecipazione di musicisti internazionali: Uri Caine, Franco Battiato, Brian Auger e Paolo Fresu. Il DVD, contiene un “Official Bootleg Video” del concerto, tenuto da Giuni Russo, al Teatro Manzoni di Monza il 10 luglio 1991[31].
Il 13 settembre 2011, la “Rhino Records” detentrice dei diritti discografici della CGD, pubblica una raccolta dal titolo Collection, in cui vennero inclusi diversi brani, estrapolati da Energie (1981), Vox (1983), Mediterranea (1984) e da Amala (1992), oltre al singolo Soli noi (1978), mai incluso in album.
Il 17 aprile 2012, nuovamente, la Rhino Records, pubblica in versione digipack, in un CD, le versioni originali di Vox (1983) e di Mediterranea (1984).
Il 24 aprile 2012, dopo ben trentasette anni dalla sua uscita, sotto lo pseudonimo di Junie Russo, e grazie all’interessamento dell’amica di sempre Maria Antonietta Sisini, di cui ne deteneva i diritti, viene rilasciata la ristampa in CD, di Love Is a Woman, il primo album della sua carriera, interamente in lingua anglosassone, e distribuita dall’etichetta discografica Edel Music. La ristampa, completamente rimasterizzata, riproduce interamente la grafica e il sound del 33 giri originale.
Il 27 maggio 2012, su iniziativa del Fan Club Internazionale GiuniParaSiempre con la collaborazione dell’associazione GiuniRussoArte, il comune di Sacile, in provincia di Pordenone, le ha intitolato con una targa commemorativa, la Galleria del Teatro Zancanaro, dove si esibì dal vivo per l’ultima volta, il 18 ottobre 2003, in occasione del Pordenone Silent Film Festival, interpretando dal vivo Napoli che canta.
Il 27 settembre 2012, ritrova la luce un brano inedito, scritto dalla stessa Giuni con la collaborazione di Maria Antonietta Sisini, agli inizi del 2000, dal titolo Para Siempre. Il brano mostra tonalità, musicalità, ed un timbro vocale, assolutamente inedito e profondo. Il singolo Para Siempre, viene lanciato su Itunes ed in anteprima nazionale radiofonica su Radio Monte Carlo, raggiungendo il 44º posto tra i singoli più venduti.
Associazione GiuniRussoArte
Il 25 maggio 2005, viene costituita da Maria Antonietta Sisini, l’associazione culturale “GiuniRussoArte”, unica associazione autorizzata, senza scopo di lucro e ufficiale, con il compito di promuovere e tutelare le opere e l’immagine di Giuni Russo.
Tra le prime iniziative, l’associazione GiuniRussoArte, ha istituito un premio intitolato a Giuni Russo, nell’ambito del Mantova Musica Festival (tra il 1º giugno ed il 5 giugno 2005). In occasione della prima edizione del “Premio Giuni Russo”, l’associazione GiuniRussoArte, consegnerà una targa all’artista che meglio rappresenterà la ricerca di un linguaggio a sostegno del valore culturale della libertà di espressione musicale.
Partecipazioni a Festival musicali
Partecipazioni al Festival di Sanremo
- Festival di Sanremo 1968: con No amore (Pallavicini-Intra) Giusy Romeo e Sacha Distel — NF
- Festival di Sanremo 2003: con Morirò d’amore (Le tue parole) (Giuni Russo, Maria Antonietta Sisini e V. Magelli) — 7º posto
- Nel 1984 avrebbe dovuto partecipare con una canzone da lei scritta e intitolata Ciao (le proposero anche Un amore grande, in seguito alla rinuncia di Loretta Goggi, canzone che poi cantò Pupo), ma la sua candidatura fu cancellata dalla CGD nel momento in cui s’inserì Patty Pravo in cerca di un contratto discografico per il suo ritorno sulle scene che prevedeva proprio la partecipazione a Sanremo, motivo per cui fu preferita a Giuni Russo, la quale dovette rinunciare.
- Nel 1994 avrebbe dovuto partecipare a Sanremo con il brano La sua figura, ma all’ultimo momento, la commissione la scartò.
« Una volta mi sono presentata con La sua figura: avevo passato tutte le selezioni. Poi, quando hanno dato i cantanti definitivi, non c’ero più. Che dovevo pensare? Comprendo, vogliono altre cose. Peccato, era un brano importante, avrei portato Giovanni della Croce. » |
(da un’intervista del 30 novembre 1999) |
- Nel 1997 avrebbe dovuto partecipare a Sanremo con Morirò d’amore, ma la commissione la scartò giudicando il provino “stonato”[32]. Lo stesso provino fu, poi, ripresentato al Festival nel 2003, quando finalmente il pezzo venne accettato in gara.
Partecipazioni al Festivalbar
- 1968: con L’onda
- 1982: con Un’estate al mare — 1º posto Festivalbar DiscoVerde
- 1983: con Sere d’agosto
- 1984: con Limonata Cha Cha Cha, Mediterranea e Demential song (Festivalbar Disco Verde)
- 1986: con Alghero
Partecipazioni a Viva Napoli
- 1997: con Maruzzella e Me voglio fa ‘na casa
Partecipazioni ad Azzurro
- 1983: con Sere d’agosto
- 1984: con Mediterranea e Limonata Cha Cha Cha
Partecipazioni al Premio Tenco
- 1994: con Ciao amore ciao (di Luigi Tenco, con un arrangiamento di Franco Battiato)
- 1995: con Malinconia, Il sole di Austerlitz, La sua figura e La barca degli amanti (feat. Sergio Godinho)
Partecipazioni al Festival di Saint-Vincent
- 1987: con Adrenalina (feat. Rettore)
Partecipazioni al Cantagiro
- 1968: con L’onda
- 1977: con Mai
Partecipazioni a Un disco per l’estate
- 1968: con L’onda
- 1987: con Adrenalina (feat. Rettore) e Mango, papaia
Partecipazioni a Vota la voce
- 1982: con Un’estate al mare
- 1984: con Limonata Cha Cha Cha
- 1986: con Alghero
Partecipazioni a Napoli prima e dopo
- 2003: con Marechiare
Discografia
![]() |
Per approfondire, vedi Discografia di Giuni Russo. |
Album
- 1975: Love Is a Woman (BASF, 21 23326-Q)
- 1981: Energie (CGD, 20269)
- 1983: Vox (CGD, 20360)
- 1984: Mediterranea (CGD, 20409)
- 1986: Giuni (Bubble, BLULP 1822)
- 1987: Album (Bubble, BLULP 1825)
- 1988: A casa di Ida Rubinstein (EMI, 7915301)
- 1992: Amala (CGD, 0745099001124)
- 1994: Se fossi più simpatica sarei meno antipatica (Crisler, 0724382995623)
- 1998: Voce prigioniera (NAR, 8012842134920)
- 2002: Signorina Romeo Live (Sony Music, 5099751044628)
- 2003: Morirò d’amore (Sony Music, 5099751105824)
- 2003: Demo De Midi (Sony Music, 5099751494225)
- 2004: Napoli che canta (Sony Music, 5099751526926)
- 2006: Unusual (Radio Fandango, 4029758753125)
- 2008: Cercati in me (Edel, 4029758948422)
- 2011: A casa di Ida Rubinstein 2011 (Edel, 4029759065791)
- 2012: Para siempre (Ice Records, 8019991875803)
Videografia
- Napoli che canta (in DVD nel 2004)
- Mediterranea Tour (in DVD nel 2005)
- Unusual (in DVD nel 2006)
- La sua figura (in DVD nel 2007)
- A casa di Ida Rubinstein 2011 (in DVD nel 2011)
Teatro
- Dal 1997 al 1998 – Verba Tango, con Giorgio Albertazzi e Fleur Jaeggy;
- Dal 1999 al 2000 – Las Moradas, il sacro nelle dimore della musica e della poesia;
- Dal 2001 al 2002 – Le stanze della musica.
Bibliografia
- 2009: Giuni Russo. Da un’estate al mare al Carmelo – CD/DVD (Bompiani)
Premi e riconoscimenti
Alcuni premi e riconoscimenti attribuiti, nel corso della carriera a Giuni Russo:
- 1967: Primo Posto al Festival di Castrocaro con A chi;
- 1982: Disco d’oro per il brano Un’estate al mare;
- 1982: Primo Posto “Festivalbar DiscoVerde” con il brano Un’estate al mare;
- 1982: Premio “Vota la voce” come migliore rivelazione dell’anno;
- 1983: Premio Speciale del Festivalbar per l’album Vox;
- 2003: 2º Posto Premio
della Critica, con il brano Morirò d’amore; - 2003: “Premio come migliore arrangiamento” a Franco Battiato, con il brano Morirò d’amore a Sanremo 2003;
- 2006: Premio Award dell’Illustrazione Italiana in “Illustratori Italiani-Annual 2006” per la copertina dell’album Morirò d’amore.
Curiosità
Questa sezione contiene «curiosità» da riorganizzare.
Contribuisci a migliorarla integrando se possibile le informazioni nel corpo della voce e rimuovendo quelle inappropriate.
|
Questa voce o sezione sull’argomento cantanti italiani non cita alcuna fonte o le fonti presenti sono insufficienti.
Commento: Manco una fonte
Puoi migliorare questa voce aggiungendo citazioni da fonti attendibili secondo le linee guida sull’uso delle fonti.
|
- Nel 1979, la Philips lancia una campagna pubblicitaria rimasta famosa per il jingle in cui una voce femminile urla lo slogan “Colore sempre vivo… Philips!“. L’interprete di quell’urlo è proprio Giuni Russo.
- Il testo originale della canzone Lettera al governatore della Libia, di Franco Battiato, conteneva la frase lo sai che quell’idiota di Graziani farà una brutta fine. Giuni Russo volle eliminarla per evitare che il cantautore Ivan Graziani potesse offendersi (mentre nella versione incisa successivamente dall’autore il verso rimase). Ovviamente nel brano si parla del generale Rodolfo Graziani.
- Nel ritornello della canzone La passione secondo Milva, contenuta nell’album Milva e dintorni di Milva, realizzato nel 1982 con Franco Battiato, si sente un acuto di una cantante che sostiene la voce di Milva (Ti desiderò però… aah): appartiene a Giuni Russo. Il coro della Russo compare anche nella versione francese dell’album.
- Nell’album di Milva SVegliando l’amante che dorme di Franco Battiato, Milva propone una cover della canzone di Giuni Russo Atmosfera
- Nel corso della sua carriera, Giuni Russo ha cambiato diverse etichette discografiche: Columbia, BASF, Durium, Ghibli, WEA, CGD, Bubble Record, L’Ottava, Pull, Nar International, Sony Music;
- Nella canzone Una vipera sarò, del 1981, contenuta nell’album Energie, quando cita “le trifonie dei Mongoli” in realtà sta cantando in giapponese. Le parole che usa sono: “あなたは、あなたと、二人、あなたは”(“Anata wa, anata to, futari, anata wa”), e significano più o meno: “Tu, con te, in due, tu“.
- Anche il brano Sakura, contenuto negli album Signorina Romeo Live e Morirò d’amore, è un brano tradizionale giapponese, molto popolare nel paese del sol levante. Parla degli alberi di ciliegio in fiore (chiamati sakura, appunto). Al termine della canzone ringrazia in giapponese (“Dōmo arigatō“, Grazie molte).
- Il testo della canzone Bing Bang Being (lato B di Un’estate al mare) fu scritto da Tommaso Tramonti, pseudonimo di Henri Thomasson, allievo diretto di Georges Ivanovič Gurdjieff e maestro spirituale di Franco Battiato.
- La canzone Babilonia, dell’album Mediterranea (1984) è u
na descrizione in codice del mondo omosessuale (Uomini in pelle donne in doppiopetto / Vanno a braccetto alla corte dei miracoli) - Nel 1985 Giuni Russo prese parte al progetto discografico di beneficenza in favore dell’Etiopia, “Musica italiane per l’Etiopia” cantando Volare – Nel blu dipinto di blu insieme ad alcuni dei più importanti cantanti italiani del momento.[33]
- Pochi sanno che il noto brano Nomadi fu scritto nel 1985 da Juri Camisasca per Giuni Russo. Non potendo inciderla per problemi discografici, Giuni consigliò che la cantasse la sua amica Alice.
Note
- ^ La ragazza del Borgo che cantava l’ estate, 12 09 2009, p. 1.
- ^ Bianca Pitzorno, Giuni Russo, Da un’estate al mare al Carmelo, Bompiani, 2009, pag. 142
- ^ http://www.gayclubbing.it/intervista.php?id=259&;idp=3
- ^ Bee Gees, disco e tour mondiale, 11 01 1989, p. 21. URL consultato in data 23-12-2012.
- ^ Seducente Sarah Jane dalla “rossa vocalità” e dal grande impegno, 3 04 1990, p. 10. URL consultato in data 23-12-2012.
- ^ Musica in caserma, 21 12 1990, p. 7. URL consultato in data 23-12-2012.
- ^ Giuni come Petrolini, 09 07 1994, p. 37. URL consultato in data 23-12-2012.
- ^ Giuni Russo, Musica – La signorina Romeo, voce prigioniera?, 01 01 2003.
- ^ Al “Tenco”, slogan pieni di rabbia, 31 10 1994, p. 17. URL consultato in data 23-12-2012.
- ^ C’era una volta il Tenco, 30 10 1995, p. 17. URL consultato in data 23-12-2012.
- ^ Merola, da Mike per far sapere che sono vivo, 25 05 1997, p. 34. URL consultato in data 23-12-2012.
- ^ La notte illuminata dei Fori, 20 07 1997, p. 39. URL consultato in data 14-03-2011.
- ^ Giuni Russo, Musica – La signorina Romeo, voce prigioniera?, 01 01 2003.
- ^ Giuni Russo, lontano da Alghero, 23 12 1998, p. 34. URL consultato in data 23-12-2012.
- ^ La notte vola con la Cuccarini, 30 06 2001, p. 57. URL consultato in data 23-12-2012.
- ^ I 40 anni di Zanicchi e compagne, 3 04 2002, p. 29. URL consultato in data 23-12-2012.
- ^ Chi si risente, la gran voce di Giuni Russo, 24 12 2002, p. 31. URL consultato in data 23-12-2012.
- ^ Giuni Russo “Irradiazioni” (cd 2003), 02 04 2003. URL consultato in data 23-12-2012.
- ^ Pienone a Sacile per Giuni Russo, 20 10 2003, p. 13. URL consultato in data 19-06-2011.
- ^ I canti delle Carmelitane per l’ ultimo saluto a Giuni Russo, 16 09 2004, p. 52.
- ^ Giuni Russo esce un dvd per ricordarla, 14 09 2005, p. 10.
- ^ Nasce la scuola civica di musica «Giuni Russo»: si socializza imparando a suonare uno strumento, 14 04 2006, p. 32. URL consultato in data 19-06-2011.
- ^ MUSICA: ESCE DOMANI ‘UNUSUAL’, ALBUM TRIBUTO A GIUNI RUSSO, 28 09 2006.
- ^ FLASH, 14 11 2006, p. 39. URL consultato in data 19-06-2011.
- ^ MUSICA: ESCE DOMANI IL COFANETTO DEDICATO A GIUNI RUSSO, 18 10 2007.
- ^ L’Anfiteatro di Alghero a Giuni Russo, 15 04 2008.
- ^ http://lanuovasardegna.gelocal.it/regione/2011/07/14/news/la-difficile-scelta-tra-due-cari-amici-russo-o-graziani-1.3489042
- ^ Giuni Russo, esce “Cercati in me”, 21 11 2008.
- ^ Giuni Russo, una biografia scritta dall’amica del cuore, 18 09 2009.
- ^ 13ª edizione del Festivaletteratura.
- ^ Risentire Giuni Russo,arie camera e jazz, 28 03 2011.
- ^ Bianca Pitzorno, “Giuni Russo, Da un’estate al mare al Carmelo”, Bompiani, 2009, pag. 243
- ^ MusicaItalia per l’Etiopia – 1985
Voci correlate
Altri progetti
Wikiquote contiene citazioni di o su Giuni Russo
Commons contiene immagini o altri file su Giuni Russo
Collegamenti esterni
[nascondi]
Giuni Russo |
|
---|---|
Album | Love Is a Woman (1975) · Energie (1981) · Vox (1983) · Mediterranea (1984) · Giuni (1986) · Album (1987) · A casa di Ida Rubinstein (1988) · Amala (1992) · Se fossi più simpatica sarei meno antipatica (1994) · Morirò d’amore (2003) · Demo de midi (2003) · Napoli che canta (2004) · Unusual (2006) · The Complete Giuni (2007) · Cercati in me (2008) · A casa di Ida Rubinstein 2011 (2011) |
Live | Voce prigioniera (1998) · Signorina Romeo Live (2002) |