Cento Passi – Gaspare D’Angelo

(Dal Lago di Resia, Bolzano, 21.06.05. Dal profondo Nord al profondo Sud)
Io c’ero… quel nove maggio del settant’otto,
e dai 98.800, a Palermo, ne udimmo il botto.

Io c’ero… quando la meglio gioventù arrivò a Cinisi,
sullo stesso binario dove fu massacrato.

Noi c’eravamo… quando sfilammo dietro allo striscione
             “La mafia uccide, il vostro silenzio pure”.

E come  potevamo non esserci… quando muti urlammo la nostra rabbia
tra quei cento passi che dividevano la casa di Tano Seduto da quella degli Impastato.

E come  potevamo non esserci … quando davanti a quella casa,  Felicia,
ci accolse con sguardo di pietra e pugno chiuso.

Io c’ero… ventidue anni dopo,  al Capitol, quel sabato pomeriggio quando 
assieme alle immagini, scorrevano le lacrime.

Io c’ero… a Cinisi,  quando i miei bambini  vollero contare i passi
ma, erano centocinquanta, e non gli tornavano i conti.

E anche se non c’ero, come potevamo non esserci… quel sette dicembre
quando Felicia per sempre è partita ed in pochi a Cinisi l’hanno salutata.

Io c’ero… lo scorso settembre quando da Bergamo, 
Antonio chiamò Giovanni, per dirgli che avremmo raccolto cinque euro a testa.

Noi c’eravamo… e così per mille volte dicemmo a quell’avvocato,
ciò che Giovanni gli disse in tv.

      E come potevamo non esserci noi che…
“Col coraggio e le idee di Peppino continuiamo”.    

( Gaspare D’Angelo, Bergamo) 035 314749 ;  338 5213292     \n     evans@unibg.it

        

\n gasparedangelo@virgilio.it


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 «C’è una scena del film che spiega tutto. Mio fratello che litiga con mio padre, io lo rincorro per calmarlo e lui mi porta, passo dopo passo, fino alla casa di Tano Badalamenti. La distanza è appunto di soli cento passi. Eppure, mi dice Peppino nel film, quei pochi metri separano due mondi opposti: quello delle persone oneste, dei lavoratori, e l’altro degli assassini e dei prevaricatori. Ecco, questa può essere la metafora della storia di mio fratello: si può vivere nello stesso microcosmo, addirittura sotto lo stesso tetto, come avveniva tra Peppino e mio padre, ed essere distanti anni luce. Nello stesso tempo, lo spazio di soli cento passi ti fa capire quanto sia labile il confine della scelta tra il bene e il male».  
( Giovanni Impastato )

                                (Dal Lago di Resia, Bolzano, 21.06.05. Dal profondo Nord al profondo Sud)

Gaspare D'Angelo

  Gaspare D’Angelo è nato nel 1959 a Cianciana, in Sicilia. Insegna Lingua e Civiltà Inglese all’I.T.I.S. “Paleocapa” (Bergamo) ed è Professore a Contratto di Didattica delle Lingue Straniere Moderne all’Università di Bergamo. Nel 1995 ha vinto il secondo Premio Nazionale di Poesia Dialettale a Sogliano Cavour con la toccante Falcone e le ali. I suoi testi poetici sono stati inseriti in prestigiose antologie -anche scolastiche- come Accordi: Le strutture del testo RCS Scuola Edizioni Sansoni, Firenze 2002 di Dorotea Cotroneo. Ha pubblicato: Edward Bond nella nuova scena inglese, (Prefazione di Salvatore Maiorana) Sintesi 1984; Frammenti di memoria, (Prefazione di Franca Zanetti) Cultura Duemila 1993; Sciogliendo rugiada, (Prefazione di Jacopo Fo); Momenti 1996; All’Ombra delle piazze, (Prefazione di Nuccio Mula); Geraci 2002; Cartoline poetiche, Gruppo Fara, Stabile di Poesia Bergamo 2005, (con una postfazione di Jacopo Fo alla seconda e terza edizione); Numero Zero, Il Sole di Tutti, Febbraio 2006. A futura memoria,(con uno scritto critico di Dario Franchi), Lavorodopo 7, Cgil Bergamo, Settembre 2006.  (Chi desidera ricevere, -gratuitamente, of course-, i vecchi libri on line formato pdf, può scrivere a: evans@unibg.it). Con la moglie Judith A. Evans ha trascritto e tradotto i seminari di comico-terapia di Patch Adams tenuti presso la Libera Università di Alcatraz. Giornalista freelance, è stato redattore di Settegiorni e, per Il Nuovo Giornale di Bergamo, ha scritto articoli sulla scuola, di impegno civile ed ha recensito decine di libri su autori contemporanei. Attualmente è redattore di Bar condicio. Sovente interviene con lettere e commenti sui maggiori quotidiani italiani su problematiche civili, sociali e culturali. Nel Novembre del 2005 ha fondato la piccola casa editrice Il Sole di Tutti (Collana Autori Autoprodotti) e ne è Editore di Collana. E’ componente di giuria in diversi premi letterari. Nella primavera del 2007, coordinerà e presenterà i cinque incontri dei finalisti del Premio Nazionale di Narrativa Bergamo. Non di rado, il megalomane autore -ricordandosi di Altan- si chiede chi sia il mandante di tutte le cazzate che fa. Nato cattolico, senza volerlo, lo battezzano subito per paura di una veloce partenza ma, il piccolo, cambia idea, lo ribattezzano con calma e crescendo si converte all’esuberanza. Da anni partecipa allo stesso seminario di studi sul tema: Era meglio morire da piccoli? senza mai trovare una risposta. Nel 1969 vince il primo premio “Voci Nuove Città di Cianciana” con Un’avventura ma tutti pensano che la giuria sia stata influenzata dal padre. “E’ lui il vero Lucio Battisti” scrisse Red Ronnie, allora pressoché sconosciuto, ma nessuno lo credette. Nel 1975 tenta la carriera di attore drammatico nella parte di Pilato nella Passione di Cristo ma… se ne lava subito le mani. Sebbene questo libro, Scuola, Squola in mutande, sia pieno di idee democratiche e bla bla bla varie, sappia il lettore che l’autore è un vero monarchico. Da una breve indagine lunga duemila anni, è saltato fuori che anche il nonno si chiamava Gaspare, of course, e che il nonno del nonno portava lo stesso nome così come il nonno del nonno del nonno, of course, per arrivare, di corsa, al Gaspare dei tre Re Magi. Si ostina a vivere a Bergamo (luogo che ama in cui è ben inserito) convinto che una legge speciale porterà il mare in quella città. E’ stato tra gli organizzatori della Manifestazione a Ponteranica del 26 settembre 2009 (7.000 presenze) contro la decisone del sindaco leghista di rimuovere la targa dalla biblioteca intestata a Peppino Impastato. Nel mese di marzo del 2010 uscirà con un libro Sulle Mafie edito da Punto Rosso Milano (distribuzione nazionale).  Nella foto il nostro Gaspare alla manifestazione del 26 settembre a  Ponteranica dove il sindaco ha tolto dalla biblioteca  l'intitolazione a Peppino Impastato. Dietro a Gaspare, Giovanni Impastat, il fratello di Peppino: Entrambi hanno  in mano l'agenda rossa fatta sparire subito dopo l'attentato a Paolo  Borsellino. [flickr set=72157624928997567 size=square] Open publication - Free publishing - More terrorismo

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