MERLO O CORVO ?
Due amici cacciatori, uno più permaloso e impulsivo dell’altro, imbracciando i loro fucili, andavano in giro per le campagne in cerca di selvaggina.
All’improvviso udirono un battito d’ali alzarsi alle loro spalle, si voltarono ed ebbero appena il tempo d’intravedere un volatile scomparire velocemente tra i cespugli.
“ Mentre noi guardavamo avanti: quel merlo ci prendeva in giro da dietro!”- esclamò Giovanni.
“ Merlo?…Ma quale merlo…- ridacchiò Carlo – Quello era un corvo! “
“ Un corvo?… Che cavolo dici! Ma lo sai tu quanto è grosso un corvo? “ – chiese l’altro tra il serio e il faceto.
“ Perchè? Tu pensi che io non sappia quanto è grosso un corvo? – ribattè Carlo.
“ Certo! Se tu pensi che io non sappia quanto è grosso un merlo! – rispose a tono Giovanni – E quello era proprio un merlo!”
“ Io ci metterei la mano sul fuoco…perchè sono certo che era un corvo!” – si impuntò Carlo.
“ Io, invece, insisto nel dire che era un merlo! E non solo ci scommetterei mia moglie, ma mi farei tagliare anche la testa!” – affermò, sicuro di sè, Giovanni, alzando il tono della voce.
“ Allora comprati un paio di occhiali!”- sbottò Carlo nervosamente.
“ Ma senti chi parla…uno che non è capace di colpire un elefante a un palmo dal suo naso!” – replicò pronto Giovanni.
“ Tu puoi dire tutto quello che vuoi…tanto lo sanno tutti, al bar, che sei capace di sparare solo fesserie!” – ribattè l’amico.
“Guarda che se c’è qualcuno che spara fesserie quello sei tu….che vai a comprare i conigli, per poi vantarti di averne presi due con un sol colpo! Cacciatore…” – sorrise ironicamente Giovanni.
“ Cacciatore da strapazzo ci sarai tu, con quella faccia da scimunito!”
Per abbreviare, dal corvo o merlo che fosse ( E poteva anche non essere l’uno nè l’altro), attraverso un acceso scambio di opinioni, passarono alle invettive per giungere a prendersi a schiaffi e pugni.
Dopo quella furibonda lite, i due balordi cacciatori non si rivolgevano più la parola nè si guardavano in faccia.
Molto tempo dopo, al solito bar, avendo Giovanni e Carlo amici in comune, non poterono fare a meno, anche se mal volentieri e uno distante dall’altro, di ritrovarsi seduti allo stesso tavolo.
Bene pensarono quegli amici, in quell’occasione e tra un bicchierotto e l’altro, di mettere pace tra i due…i quali, senza fare tante storie, si strinsero la mano e alzandosi, si portarono verso il bancone del bar per brindare all’avvenuta riappacificazione. Mentre attendevano che il barista servisse loro ciò che avevano ordinato, Giovanni, battendo una mano sulla spalla di Carlo, esclamò: “ Però, caro mio, quello era un merlo! Diciamolo…” – Dopo una sonora risata, rispose Carlo: “ Non per fare polemiche, ma quello era un corvo! Confessiamolo… “ – Non ci crederete, ma una parola tirò l’altra e, per quel merlo o corvo che fosse, volarono pugni, sedie, bottiglie, bicchieri e tutto ciò che capitava sotto mano a quei due cocciuti, scatenati e irriducibili cacciatori. A noi non interessa, e mai dovra interessarci, sapere se era merlo o corvo, perchè, così come i nostri due amici cacciatori, comunque sia, non ci guadagneremo nulla.
Racconto tratto dalla raccolta “ Merlo o corvo? ” di Agostino D’Ascoli – Ed. Firenze libri.