ed. Thule, Palermo 1993
Un libro coraggioso che rivela una sedimentata cultura e un esame attento, meditato del carattere del siciliano, scrutato nei suoi pregi e nei suoi difetti, nelle convinzione che, al di là dei torti subiti dalla burocrazia d’uno stato alungo accentratore
e da un’amministrazione ereginale a volte inerte, la palingenesi è ancora possibile. Basta volerlo, perché la Siclia, secondo Pulizzi, ha tutte le potenzialità per il suo riscatto e rilancio economico: uomini, mezzi e risorse per diventare una California Mediterranea.Il volume vuol contribuire al recupero dei dispersi valori ideali; è un ato di fede nei confronti della nostra Terra, così maltrattata e bistrattata, e tende a valorizzare la lunga tradizione culturale e l’intelligenza dei siciliani per fare acquisire a noi isolani la consapevolezza della nostra realtà storico-sociale e sviluppare il seno di solidarietà, “principio basilare di una reale speranza di cambiamento”, senza la quale il nostro futuro si tingerebbe di tinte fosche, riconsegnando la Sicilia e i Siciliani a uomini e a logiche vecchie che ne hanno condizionato il percorso storici e infangato costantemente il nome. Proprio per questo, credo, F. Pulizzi ha voluto dedicare il libro “ai giovani, affinché sappiano fronteggiare le situazioni nuove e impreviste sul cammino del loro avvenire e, insieme, concorrere alla formazione di una nuova società” (e. giannone, 1994).