Novena natalizia a Cianciana
I cristiani viviamo uno dei momenti centrali della nostra fede con la natività di Gesù. In tale occasione, lo stupore del Dio Bambino viene cantato nella novena di Natale, canto che si sviluppò nel Medio Evo a motivo della centralità della riflessione cristiana sulla incarnazione di Gesù, figlio di Dio, e divenne preghiera tipica della devozione popolare.
Lu vïaggiu dulurusu, la più antica novena natalizia siciliana, è stata scritta da Antonino Diliberto, prete monrealese, intorno al 1750, per assolvere ad una esigenza avvertita dalla Chiesa: quella di riversare nel linguaggio dialettale il messaggio evangelico che così diveniva popolare in quanto facilmente comprensibile. Il veicolo utilizzato per la diffusione della novena, così come per tutti gli altri testi, furono gli orbi, ed orbu era don Garbieli Pecoraro, l’organista della chiesa ciancianese, che cantava ed accompagnava musicalmente lu vïaggiu, coadiuvato dall’ancor giovane Stefano Panepinto. La versione ciancianese si sviluppa, così come il testo originale, in nove giorni e ogni giorno comprende nove strofe, ciò perché nella cultura cristiana il simbolismo del nove, multiplo di tre, si presta a coniugare i motivi cosmici con quelli soteriologici della Trinità. Protagonisti del vïaggiu sono due viandanti, Giuseppe e Maria, ed in loro si può cogliere l’immagine della Chiesa itinerante, nuovo popolo in cammino verso la terra promessa del riposo e della pace infinita in Dio. Lu vïaggiu è un testo di speranza: pur nella semplicità delle sue espressioni esso lascia intravedere non solo come possibile ma già incipientemente realizzato l’evento della generazione eterna del Padre nel seno puro di Maria, quindi nel seno della nostra umanità, e il dono dello Spirito che trasfigura la realtà umana nella elevazione dell’estasi nel gaudio senza parole.
La novena si svolge nella chiesa SS. Trinità dal 16 al 24 dicembre, alle ore 5,30. Un orario insolito ma la partecipazione alla novena è popolare, la chiesa stracolma di fedeli nelle prime ore mattutine per offrire a Gesù un segno della nostra disponibilità a rinunciare come sacrificio a qualche ora di sonno. È bellissimo vedere nelle ore ancora notturne le vie del paese risvegliarsi al suono dei passi di gente, diretta in chiesa con l’unica voglia di unire la propria voce alla preghiera da offrire a Gesù. Di conforto anche i tanti giovani presenti e interi nuclei familiari, segno evidente di un manifesto bisogno di religiosità come ritrovato orgoglio dell’essere cristiani. La novena è preceduta da una breve riflessione sul valore del natale e dalla lettura di lu bannu che invita i fedeli a cantare lu viaggiu dulurusu di Maria cu lu so spusu.
Ogni mattina un momento conviviale, spontaneamente organizzato ed offerto dai fedeli, fa seguito alla cerimonia religiosa. Ospiti dell’Oratorio “Don Gerlando Re”, i ciancianesi fanno colazione cu pani casdu cu ògliu; ricotta, seru e tuma; bellivata di latti, cafè e turtigliuna; ciciri cotti e pani minuzzatu. Un momento caloroso di riscoperta della fraternità e della convivenza cristiana. Un libretto guida i fedeli nel cantare la novena. La voce si eleva possente dalle tre navate che risuonano anche di canti tradizionali del natale. Non pochi i momenti di commozione nelle persone che riscoprono episodi della loro infanzia legati alla partecipazione alla novena natalizia. Un gruppo musicale e corale anima la novena: Antonino Montalbano, tastiera; Scarlata Giuseppe, sax soprano; Alfonso Martorana, chitarra; Angelo Scardino, chitarra; Davide Virzì, zampogna; Domenico D’Angelo, canto e cimbali; Francesco Cannatella, triangolo. Angelo Montalbano dà voce a san Giuseppe e Rosa Maria Scarlata dà voce a Maria. Giornalmente, al termine della novena, è sorteggiato un sorridente Gesù Bambino che riempie di lacrime gli occhi e di felicità il cuore di quanti possono ospitarLo tra le braccia e portarLo a casa per riscaldarla di luce e del segno divino. Esperienza gratificante il pregare con umiltà, così come sapevano pregare i nostri padri, che rende onore a Dio, ci rinsalda nei legami religiosi, familiari e sociali, oltre a rivalutare e rinverdire la cultura della nostra memoria cristiana e popolare. La novena ha un’appendice conclusiva nel giorno dell’Epifania, al canto della novena si aggiunge l’adorazione dei Magi, impersonati dai Rovers del Gruppo Agesci.
Don Salvatore Lucio Fiore rende possibile l’essere ecclesia dei tanti fedeli ciancianesi, guidando la preghiera, elevata con voce possente al buon Giuseppe, alla paziente Maria ed al Cristo Bambino.
francesco cannatella